Prof. Emanuele Malta
cardiochirurgia
La cardiochirurgia è quella branca della chirurgia che interviene sul cuore e sui grossi vasi sanguigni ad esso collegati. Essa corregge le malformazioni del miocardio, congenite e acquisite, procede quando necessario all’impianto di protesi sostitutive, e, nei casi più gravi, al trapianto del cuore.
La visita cardiochirurgica è consigliata quando occorre porre rimedio ai danni causati da malattie o da disturbi dell’apparato cardiovascolare, dopo che il trattamento farmacologico si è rivelato inefficace.
La visita cardiochirurgica è un passaggio fondamentale per la preparazione del paziente cui è stato già diagnosticato un problema cardiaco e circolatorio per la cui soluzione è necessario un intervento chirurgico, per la pianificazione dei tempi e delle modalità dell’intervento. La consulenza cardiochirurgica di controllo è utile al monitoraggio delle fasi successive all’intervento.
I disturbi e le patologie generalmente trattate dal cardiochirurgo sono:
- Cardiopatie congenite
- Valvulopatie
- Aneurismi dell’aorta
- Scompenso cardiaco
- Aritmie
- Angina
- Dissecazione aortica acuta
- Ipertensione polmonare su base tromboembolica
- Fibrillazione atriale
- Coronarosclerosi ostruttiva
- Cardiomiopatia dilatativa post-ischemica
- Difetto interventricolare postinfartuale
Chirurgia Vascolare
Si ricorre alla chirurgia vascolare quando un paziente è affetto da una patologia che interessa l’apparato circolatorio. Il suo scopo è quello di prevenire e trattare le malattie delle arterie e delle vene. In questo ambito, il chirurgo vascolare utilizza tecniche di riparazione, rimozione, sostituzione e derivazione.
Le arterie possono essere interessate dalla presenza di placche, che provocano stenosi – cioè restringimenti del vaso – che possono ridurre la portata del flusso sanguigno al cervello, e sono causa di alterazioni gravi della circolazione nelle estremità e di disfunzioni dei vari organi. Ma si possono riscontrare anche dilatazioni vasali, fino all’aneurisma, che è una condizione abbastanza frequente che interessa il 4% delle persone oltre i 65 anni. L’aneurisma è considerato un killer silenzioso, perché non dà sintomi e si manifesta solo nel momento in cui provoca la rottura del vaso. Per fortuna, oggi, con i moderni strumenti a disposizione, può essere diagnosticato e curato in tempo: diventa quindi di fondamentale importanza la diagnosi precoce.
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